In base alla sesta edizione del rapporto internazionale sulla competenza dell’inglese nel mondo, EF EPI, l’Italia occupa il ventottesimo posto (su 72 Paesi in tutto il mondo dove la lingua ufficiale, ovviamente, non è l’inglese) nella classifica che misura il livello di conoscenza della lingua tra la popolazione adulta. Se si considera solo l’Europa, l’Italia è a quota 21 su 26 Paesi, con un livello medio di competenza e un punteggio EF EPI pari a 54,63.
Secondo i dati raccolta nel rapporto, la padronanza dell’inglese è strettamente correlata a un reddito più alto e a una migliore qualità della vita. Un’altra considerazione, valida per tutti i Paesi, è che le donne riescono a parlarlo molto meglio rispetto agli uomini.
Tornando ai dati, in prima posizione, sia a livello mondiale sia a livello europeo, si colloca l’Olanda e a seguire Danimarca e Svezia. Fanno peggio dell’Italia la Francia, la Russia, l’Ucraina, la Turchia e l’Azerbaigian.
In Italia, le donne dimostrano una migliore padronanza rispetto agli uomini. Se si considerano, invece, le Regioni, mostrano risultati incoraggianti il Friuli Venezia Giulia, la Lombardia, il Piemonte, il Veneto e la Liguria. Posizione centrale per il Lazio e quindi la città di Roma. Fanalino di coda le Regioni di Sardegna, Basilicata, Campania, Sicilia, Calabria e Umbria.
Nel nostro Paese è comunque buono il grado di scolarità medio, la spesa per l’istruzione e la diffusione di Internet. Tutti fattori che possono migliorare la conoscenza dell’inglese.
La classifica diffusa dall’EF è stata stilata sulla base dei risultati ottenuti con un test i lingua inglese sostenuto da oltre 950mila adulti di tutto il mondo, nel 2015. Una prima sezione dello studio esamina il rapporto tra l’inglese e altri indicatori, come il guadagno, l’innovazione e il potenziale di Internet.
In linea generale, l’inglese si dimostra un elemento chiave per la competitività economica, sia a livello individuale sia per l’intera società. In Europa, soprattutto Nord Europa, si registra la migliore conoscenza della lingua, la più alta del mondo. Inoltre, come visto, le donne si dimostrano più competenti, mentre per quanto riguarda la fascia d’età sono i giovani adulti tra i 18 e i 25 anni a parlare un inglese fluente.
Il team che ha condotto l’indagine ha, infine, identificato delle procedure valide per insegnare l’inglese in maniera efficace:
- valutare l’inglese come lingua da imparare necessariamente anche nei paesi con basso livello di istruzione;
- promuovere una cultura di multilinguismo;
- sviluppare efficaci strumenti di valutazione dell’inglese;
- investire nella formazione dei docenti di lingua inglese;
- investire in strumenti per l’apprendimento online;
- supportare programmi di formazione aziendale per adulti.